giovedì, 30 Gennaio 2025
Home > Salute > Mal di schiena: come scegliere lo specialista in base ai sintomi

Mal di schiena: come scegliere lo specialista in base ai sintomi

Il mal di schiena è molto spesso ‘dietro l’angolo’ ed è sufficiente sollevare un peso eccessivo oppure dormire in una posizione errata perchè faccia la sua comparsa. La lombalgia, del resto, è considerata una delle malattie più diffuse e se sottovalutata rischia di diventare cronica: dopo i 50 anni almeno un italiano su due viene colpito mediamente una volta l’anno dai dolori associabili al cosidetto mal di schiena e, nonostante molto spesso le cause siano banali è importante la prevenzione per evitare continue e sempre più frequenti ricadute. Cerchiamo dunque, attraverso una serie di linee guida, di capire come orientarsi tra gli specialisti, neurologo, osteopata, ortopedico, fisiatra, chiropratico, fisioterapista, scegliendo quello più adatto alla propria esigenza e al tipo di problematica.

Mal di schiena, problema diffuso

Ricordiamo che il mal di schiena costituisce la seconda causa di assenza dal lavoro e che almeno l’80% degli italiani, almeno una volta nella vita ne ha sofferto. Spesso trascurata, questa malattia è, anche per questo motivo, in continuo aumento. Tra le cause principali vi sono lo stress e la vita sedentaria oltre alle posizioni scorrette sia a scuola che nell’ambiente di lavoro. Anche il costante utilizzo di tablet, smartphone ed altri dispositivi sin da bambini si ripercuotono negativamente sulla salute della colonna vertebrale, incidendo profondamente sulla qualità della vita.

Ortopedico o fisiatra per il mal di schiena?

Da chi andare quando la schiena fa male? la prima scelta può ricadere sull’ortopedico o sul fisiatra ma non sempre è chiaro quando andare da uno o dall’altro specialista. Entrambe sono laureati in Medicina e chirurgia. Ma l’ortopedico è specializzato in Ortopedia, ovvero si occupa delle alterazioni ossee e si serve di cure non necessariamente chirurgiche. Invece il fisiatra è laureato in medicina fisica e riabilitativa e possiede approfondite competenze in ambito neuromuscolare e osteoarticolare. Per capire quale specialista scegliere è necessaria una visita medica ed una successiva analisi dello stile di vita per poter, di conseguenza, essere indirizzati da ortopedico o fisiatra. Quando invece è necessario indagare meglio le cause del trauma si può fare affidamento ad entrambe i professionisti i quali prescriveranno una serie di esami per escludere malattie importanti per poi impostare un trattamento ad hoc e mirato.

Come intervengono ortopedico e fisiatra

L’intervento dell’ortopedico, almeno nel corso del primo anno e sia per i casi più lievi che per quelli più seri, avviene attraverso la prescrizione di farmaci, dagli antinfiammatori agli analgesici narcotici, fino alle inieizioni di cortisone. Qualora l’assunzione dei farmaci non produca effetti sul breve o medio periodo ed in particolare nei casi più seri come le ernie al disco, viene presa in considerazione la chirurgia. Le terapie fisiche vengono invece utilizzate dal fisiatra: dagli ultrasuoni alla magnetoterapia, l’obiettivo è quello di trattare il dolore e dare avvio ad un percorso di fisioterapia personalizzato che consenta di migliorare le condizioni del paziente.

Mal di schiena e altri sintomi, dal neurologo

In caso di strani formicolii associati al mal di schiena, è bene fare riferimento al neurologo. Si tratta di un medico specializzato in Neurologia ed è esperto nelle diagnosi e nel trattamento di malattie che possono interessare non solo il cervello ma anche nervi, muscoli e midollo spinale. Data l’ampia varietà di possibili patologie, i neurologi tendono a specializzarsi in uno specifico settore della neurologia: come il trattamento di epilessia, ictur, disturbi del sonno, tumori del sistema nervoso, problemi neuromuscolare o associabili alla terza età. Qualora al mal di schiena siano associati altri problemi come difficoltà di coordinazione, alterazioni delle capacità sensoriali, debolezza muscolare, cefalee, formicolii.

Come interviene il neurologo

L‘intervento del neurologo ha l’obiettivo di alleviare e ridurre il dolore così da consentire alla colonna vertebrale di riprendere a muoversi correttamente. La sua azione è duplice: anzitutto può fornire una serie di preziosi consigli tra i quali il riposo a letto per brevi peeriodi di tempo, allo scopo di evitare che i muscoli perdano tono; oppure sdraiarsi su un materasso rigido più volte al giorno, tenendo le gambe sollevate e appoggiate su diversi cuscini o, non meno importante una corretta attività fisica che consenta di migliorare il tono e l’elasticità muscolare senza andare ad aumentare il dolore alla schiena. Il neurologo può, in alternativa, consigliare una cura farmacologica a base di antidolorifici o antinfiammatori come l’acido acetilsalicilico oppure il paracetamolo o i cortisonici. Altro rimedio prevede l’utilizzo di farmaci miorilassanti che consentono di ridurre la contrattura dei muscoli paravertebrali. Il neurologo si rivela il professionista più indicato nel caso in cui la causa del mal di schiena non sia nota. Lo scopo di una visita neurologica, infatti, è quello di individuare l’origine del dolore e capire se sia la conseguenza di danni muscolari come stiramenti, contratture o strappi; articolari, come ernie al disco, artriti e artrosi; oppure ossei come fratture, ma anche a danni al sistema nervoso periferico. Lo specialista effettua un’analisi della sensibilità, dei riflessi e della forza muscolare del paziente per capirlo. Sarà poi possibile chiarire i dubbi diagnostici attraverso ulteriori esami specialistici di approfondimento.

mal di schiena scelta specialista

Osteopata per i problemi neuromuscoloscheletrici

L’osteopata è un libero professionista diplomato in scuole privatr che, dopo aver sostenuto l’esame unico nazionale, può dare avvio a questa professione. Un percorso della durata di circa 6 anni di formazione con corsi part time o full-time, esclusivamente in scuole riconosciute dal Registro Osteopati Italiani, dall’Associazione professionale degli osteopati o da Confosteopatia. Importante è sottolineare che l’osteopata non utilizza farmaci ed interviene per il recupero delle condizioni psicofisiche del paziente, provando a ristabilire la struttura scheletrica di sostegno. L’intervento avviene, nello specifico, nel caso di problematiche neuromoscoloscheletriche in persone di qualsiasi età.

Diagnosi e consigli, il lavoro dell’osteopata

Come interviene l’osteopata sul mal di schiena? secondo l’osteopatia tutto è in connessione nell’organismo umano: ossa, muscoli, sistema nervoso e circolatorio. Dunque la chiave è di intervenire sui punti critici in virtù dell’armonia dell’intera struttura. In caso di mal di schiena duraturo, l’osteopatia può risultare indicata per trattare il dolore, attraverso l’utilizzo delle mani nel corso di diverse sedute. L’osteopata individua i limiti della mobilità a livello muscolo-scheletrico e viscerale tentando in tal modo di ristabilire il corretto funzionamento: si tratta di vere e proprie manipolazioni che permettono di percepire le tensioni e le anomalie nei tessuti come una contrazione muscolare. L’azione sul dolore della pratica osteopatica avviene a livello locale, attraverso manipolazioni di tipo articolare, per correggere la posizione di muscoli e tendini oppure viscerale, per dare mobilità agli organi interni.

Il chiropratico per alleviare il mal di schiena

Professionista che cura cercando di individuare le ‘interferenze’ nell’organismo, il chiropratico agisce soprattutto a livello vertebrale. In Italia non è stato ancora attivato un percorso di formazione di questa figura professionale, pertanto per diventarlo è necessario studiare nelle università all’estero. La chirporatica è basata sull’aiuto del prossimo e la sua filosofia è volta all’autoguarigione del corpo esaminando la funzionalità della colonna vertebrale e del sistema nervoso. La struttura della colonna vertebrale è composta da diverse ossa mobili, vertebre e dischi in cui si inserisce il midollo spinale e da cui si innestano i nervi che comunicano al cervello ciò che accade al corpo. Quando tale comunicazione viene a mancare il corpo si trova in una situazione disarmonica con conseguenti disagi a livello fisico. E’ in tali situazioni che, attraverso aggiustamenti spinali, il chiropratico agisce su di esso evitando di dover assumere farmaci.

Il lavoro del chiropratico, come interviene?

Adatta a tutti, la chiropratica è una terapia valida in tutti i casi di mal di schiena, dai più lievi ai più acuti. Permette di trattare anche ernie del disco o problematiche legate a fascette articolari, piccole ossa che collegano le vertebre. Ma è importante intervenire sulle abitudini sbagliate, correggendole per prevenire i disturbi, che secondo la chiropratica sono il riflesso del nostro coportamento errato. Dal sedersi in maniera scorretta alle posture errate, se reiterati nel tempo contribuiranno a compromettere la salute della colonna vertebrale.

Quando andare dal fisioterapista

Quando è importante agire sulla postura, il fisioterapista si rivela la scelta ideale. Si tratta di un professionista sanitario laureato, appartenente alla classe delle professioni sanitarie della riabilitazione, che pratica la fisioterapia. Tale specialista elabora e attua interventi di prevenzione ma anche di diagnosi, cura e riabilitazione delle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori e di quelle viscerali. E’ in grado di valutare e trattare disturbi dovuti a differenti problematiche, sia congenite che acquisite, collaborando in equipe insieme ad altri specialisti o individualmente.

Come interviene il fisioterapista

Il lavoro del fisioterapista consente di attuare la giusta strategia di intervento conseguente alla diagnosi del medico ortopedico o fisiatra. La fisioterapia può essere messa in atto sia attraverso modalità passive come il ghiaccio, il calore, i massaggi e la terapia fisica oppure attuando terapie attive come lo stretching, la ginnastica posturale e il rinforzo posturale. Ma anche modificando lo stile di vita. L’obiettivo è quello di risalire alla causa del dolore per poi identificare la cura più idonea, dal momento che ogni specifico trattamento ha un margine di successo variabile.

Autore
Daniele
Giornalista pubblicista, si occupa di comunicazione in tutte le sue forme. Laureato in Comunicazione Digitale collabora con diverse testate giornalistiche online e offline.

Inserisci un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono indicati con *

*

*